sabato 6 ottobre 2012

L'arte all'Ariosto


Internazionale è arrivato all’Ariosto e lo ha fatto attraverso l’arte! Sono due le iniziative artistiche che il Liceo Classico di Ferrara ha preso quest’anno in occasione del festival, in collaborazione con l’Associazione Arch’è:  SKENE’/ ΣΚΗΝΗ’ (scena, dramma, racconto)- Personale di Silvia Infranco, una mostra di opere contemporanee che proietta nel nostro tempo i miti di Edipo e Narciso, Baccanti e Antigone  e l’installazione di Roberto Lucato L’uomo pensante: un umido politico.
Skenè, che è stata portata prima alla Porta degli Angeli, ora si trova nel luminoso e moderno spazio dell’ala nord del Liceo, grazie all’importante contributo di  Silvana Onofri e di Francesco Ghirardelli.  ‘Perché una manciata di miti greci antichi continua a dare la sua forma vitale alla nostra percezione di noi stessi e del mondo? Perché le 'Antigoni' sono davvero 'éternelles' e direttamente rilevanti al momento presente?" questo è l’interrogativo posto da Claudio Cazzola, che la mostra sembra proprio riproporre. Si tratta di un percorso tra le tavole della giovane pittrice Silvia Infranco, che vanno dalla rappresentazione dell’inganno, tra passato e presente, in cui il giovane re Epido è sommerso, sino a quella della morte di Antigone, caratterizzata da un rosso sangue che si spande, dall’oscurità dell’Ade e da un bianco etereo. 
L’installazione di Lucato, posta nei giardini del Liceo, è, invece, un invito a pensare: tutti gli studenti e i visitatori potranno scrivere il loro pensiero relativo al tema di Internazionale di quest’anno - la crisi come opportunità di cambiamento -  su di un biglietto da gettare nel “cassonetto”. Queste sono le parole con cui  Lucato spiega il suo lavoro:  “A volte mi vergogno di fare parte di questa razza, nascono così i miei uomini pensanti. Sono la volontà di rappresentare il pensiero dell’uomo ormai profugo della materia. Il mettersi di fronte come in uno specchio per porsi domande. E’ anche un tentativo di risvegliare coscienze assopite dalle costruzioni e dalle imposizioni di una società di potere ormai allo sbando. Con i miei esseri pensanti voglio invitare l’osservatore ad una catarsi, raffigurando metaforicamente noi stessi, la nostra torturata e contraddittoria condizione umana, ma sempre, per chi sa leggere, con un messaggio di speranza per un rinnovato essere noi, uomini pensanti”.
Due iniziative che mostrano da un lato come l’antico e il classico continuino ancora oggi a intrecciarsi col nostro presente, dall’altro, come l’arte possa essere un invito a liberare il pensiero su questioni quotidiane e importantissime e, quindi, un ottimo mezzo di comunicazione: accorrete quindi al Liceo; siete in tempo fino a lunedì!  
Irene Cavallari e Loris Ferrero

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