venerdì 5 ottobre 2012

"Benvenuti in tempi interessanti" Settima edizione del Festival di Internazionale a Ferrara

Non poteva essere più "azzeccata" la citazione del filosofo sloveno Slavoj Zizek con cui il portavoce della Commissione Europea, presente all'inaugurazione, ha definito "quella finestra sulla molteplicità del mondo" che è Internazionale. Come potrebbero infatti non essere così orgogliosi il sindaco di Ferrara, Tiziano Tagliani, e il presidente della provincia, Marcella Zappaterra, dal momento che  Ferrara è riuscita, nonostante le numerose difficoltà dovute al terrmoto, ad ospitare ancora una il Festival? Dobbiamo continuare a vivere, continuare a percorrere il terreno della cultura e del sapere ad ogni costo. Come afferma Alessandro Somma, portavoce del Rettore dell'Università di Ferrara, questo è il "Festival della cittadinanza attiva": occasione per ascoltare e imparare e, conclude, "è in grado di aprire gli orizzonti di ciascuno di noi", stimolando ad un sapere libero e critico. 
Emblema dell'esercizio di un sapere critico e mai omologato è Carlos Dada, direttore del giornale "El Faro", insignito del "Premio giornalistico Anna Politkovskaja". Diversamente dalla maggioranza dei giornalisti compiacenti, ha il coraggio di raccontare la verià in un paese, El Salvador, in cui la criminalità organizzata agisce quotidianamente. Carlos condivide la concezione di Anna Politkovskaja - che forse possiamo definire un po' romantica - di un giornalismo come forma di "attivismo", capace non solo di informare, ma anche di cambiare, trasformare il mondo. Ma vale la pena perdere la vita per praticare questo tipo di giornalismo? La risposta di Dada è "no, vale la pensa vivere per il giornalismo", è un obbligo morale nei confronti della società.
Alla fine dell'incontro, gli ospiti si dicono impressionati, ma non sorpresi di vedere raggiunto il traguardo dell'inaugurazione di questo festival; del resto anche il Festival di Internazionale è fondamentale per l'atmosfera cittadina, "per tornare a respirare un po' di quell'aria che respiriamo normalmente".
Caterina Marzocchi e Chiara Cavazza 


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